Greta Mancini, operatrice shiatsu e consulente di Master Studio labs affronta il tema della rubrica mensile dedicata al “seme” come solo lei sa fare. Attraverso i suoi occhi una ricca interpretazione di quello che è il ciclo di morte e vita.
Ogni essere umano nasce da un seme prezioso, così come ha origine la vita in natura.
Quel seme custodisce in sé caratteristiche uniche ed irripetibili e la volontà di manifestare la sua vera natura attraverso la vita.
La volontà naturale di manifestarsi di quel semino prezioso non è altro che il riflesso della coscienza cosmica, l’occhio dietro l’occhio, realtà ultima che illumina questa esperienza chiamata vita e natura in cui tutte le esperienze si manifestano senza giudizio.
In questo momento siamo proprio in autunno, nel mese di novembre, momento di “raccolta”, introspezione, la natura si prepara ad accogliere l’arrivo del grande yin, l’inverno, il buio, il freddo. Gli animali preparano le provviste per il letargo, c’è un forte richiamo naturale a portare “dentro” e a “stare”, specialmente dopo la vitalità e movimento verso l’esterno del grande yang estivo.
In medicina tradizionale cinese (MTC), questa stagione è collegata all’elemento metallo che possiede la qualità della mutevolezza; è il momento in cui la natura si spoglia, lascia cadere non solo ciò che non serve più, ciò che è morto, ma ciò che poi una volta lasciato andare, sarà prezioso nutrimento per la terra, che con il TEMPO, trasformerà in metallo.
Gli organi yin e yang coinvolti sono polmone e grosso intestino.
Il Polmone in MTC è l’unico organo direttamente a contatto con l’esterno, viene definito maestro del soffio vitale e “ministro cancelliere del cuore (imperatore)” poiché è colui che consegna ossigeno a tutto l’organismo, arrivando fino ai confini (pelle). L’ossigeno viene trasportato attraverso il sangue mentre la volontà del cuore, l’imperatore, attraverso il respiro.
Il Grosso Intestino invece si occupa di eliminare i residui, gli scarti, non solo fisiologici, ma anche energetici; riassorbe l’acqua in eccesso per rinnovarci e fare spazio al nuovo. Se non lasciamo andare ciò che non ci serve più, lo accumuliamo anche emozionalmente, diventiamo stitici anche nella vita fino alla possibilità di ammalarci.
Qual è il messaggio della natura dunque?
Non avere paura di scoprirsi, lasciar morire ciò che deve essere trasformato per far fiorire ciò che c’è già in noi, che vuole solo manifestarsi, secondo la sua vera natura, racchiusa in quel seme prezioso.
La natura ci insegna che per ogni giorno c’è una notte, luce ed ombra, vita e morte, noi ne siamo parte…parte di un grande cerchio senza inizio e fine.
Greta 🌈🙏
Namastè