In una società che ci vorrebbe sempre più yang, cioè attivi, produttivi, prestanti, pieni di energia , l’arrivo dell’ inverno (grande yin) può affaticare, destabilizzare, incupire, può farci sentire più apatia e bisogno di rallentare.
Vi è mai capitato di sentirvi “forzati”, come se andaste contro ad un ciclo naturale che vorrebbe invece rallentarvi, calmarvi, interiorizzarvi e farvi riposare?
È proprio la nostra parte più istintiva e naturale che ci chiede ciclicamente di cambiare ritmo, proprio come fanno gli animali, la natura, il cielo e la terra, che si accordano e si lasciano guidare dal ritmo del flusso.
Secondo la medicina tradizionale cinese (MTC) si tratta di fasi indispensabili: le leggi del cosmo sono le leggi anche dell’uomo. Come un direttore d’orchestra, questi elementi scandiscono l’alternarsi degli opposti, lo yin e lo yang. Opporsi a questo genera disequilibrio, prima di tutto a livello interiore.
L’ inverno per la MTC è associato all’elemento acqua, al nord, ai meridiani Rene e Vescica.
Vescica urinaria si occupa della gestione e purificazione dei liquidi del corpo attraverso l’urina, è la fase finale della trasformazione delle energie. Essa è connessa al sistema nervoso autonomo, porta psicologica dell’inconscio, permette insieme a Rene, di elaborare ed eliminare memorie e schemi profondi.
Il meridiano di Rene rappresenta invece il sistema da cui si originano lo yin e lo yang, le energie del nostro organismo. Conserva infatti il JING, quantità di energia che ereditiamo al momento del concepimento, può essere solo mantenuta e sostenuta poiché va esaurendosi nel corso della vita. Il JING è dunque legato al seme maschile e alla fecondità femminile.
Vitalità, forza di volontà, capacità di trasformare ed evolvere sono le caratteristiche di questi meridiani e dell ‘elemento acqua.
L’acqua si presta ad assumere ogni forma senza conservarne alcuna, mantenendo inalterata la propria essenza e forza.
Durante l’inverno si nasconde sotto il ghiaccio, come nei laghi e fiumi, la pioggia discende verso il basso, penetra in profondità nutrendo e fecondando la terra per la primavera. È nella profondità delle acque scure e buie che il feto si sviluppa ed è proprio nella profondità dello yin (principio femminile) che si nasconde la scintilla del fuoco primordiale dello Yang, che sorregge la vita alimentandola silenziosamente per tutta la sua durata.
Lasciamoci guidare e cullare da quell’ intelligenza naturale, istintiva, materna, già presente in noi, non c è nulla da cercare…
Ricordiamoci la nostra origine, da quel grande dono che è quello della vita, che incessantemente ed incondizionatamente si dona. Doniamoci naturalmente onorando quella scintilla divina che unisce tutti gli esseri ed il tutto e onoriamo i doni unici presenti in tutti noi, offrendoli semplicemente con amore, devozione, servizio.
Namastè